Le Borgate e i Rioni di Casale e cosa visitare nei dintorni

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Commenti: 4
  • #1

    rossanamaria.caira (venerdì, 29 gennaio 2021 11:16)

    Da Casale si raggiunge facilmente Venafro. A Venafro , antica colonia romana, ci sono musei particolarmente importanti: il Museo Nazionale Castello Pandone, il Museo Archeologico Santa Chiara, con reperti dall'antica Abbazia di San Vincenzo al Volturno, con materiale proveniente da scavi effettuati a Pozzilli e a Venafro; il Museo della Guerra con una celebre fotografia di Robert Capa. Inoltre tutta una serie di monumenti romani in restauro, come il Teatro Romano; e poi l'Acquedotto e la cinta muraria, le memorie risorgimentali, le Chiese. Il Comune di Venafro ha pubblicato nel 2001 una guida, in italiano e in inglese, della città.

  • #2

    rossanamaria.caira (venerdì, 29 gennaio 2021 16:56)

    A Venafro c'è un Palazzo Fiondella. Cito dalla Guida pubblicata dal Comune di Venafro:"Si affaccia su Via Cavour e si identifica subito per lo splendido portale ottocentesco realizzato con elementi di pietra modanata ed arco a sesto ribassato.
    Lo stemma di famiglia è costituito da una mano che regge una fionda,uno scudo a tre punte sormontato da una corona. Dalla piccola corte interna si accede alla scala principale e alla scuderia" (pag.125).
    Mia nonna Beatrice ricordava che , prima del 1920, avevano venduto molti terreni a Casale e che alcuni acquirenti, per pagare il debito, erano emigrati. Raccontava anche che gli abitanti di Casale erano obbligati dai proprietari del Palazzo ad andare a Messa la domenica nella loro Cappella..

  • #3

    rossanamaria.caira (venerdì, 29 gennaio 2021 17:36)

    La casa del Ponte venne costruita dal maestro Giuseppe Rossi nel 1901. Vi abitò con la moglie Degna, anche lei maestra , con una figlia e la suocera la nobildonna Cadelo di San Giuliano (se non ricordo male), la cui tomba è in stato di totale abbandono al Cimitero vecchio di Casale, a destra dell'ingresso. La casa, molto moderna per i tempi, fu anche scuola. Prima del 1920 la scuola si faceva in una casa a sinistra della casa del Ponte, in una delle case ancora oggi esistenti ( la via che va a Collevecchio).Poi i maestri Rossi adoperarono la loro casa come scuola. Nel luglio del 1939 la casa fu venduta a Felice Gallaccio e alla moglie Beatrice Rodi, residenti in Svezia. Già allora il maestro Rossi, come testimonia l'atto notarile, era residente a Napoli. La casa venne acquistata dai miei nonni in occasione del matrimonio della figlia Antonietta con Gino Caira; il matrimonio fu celebrato nella Chiesa di Casale nel gennaio 1940. I nonni avevano provveduto ad inviare da Stoccoloma a Napoli, per nave, il corredo della figlia Antonietta e quello degli altri figli, perché pensavano che si sarebbero tutti sposati in Italia. Non è stato così per Ernesto, Luisa e Donata che sono ritornati sporadicamente in Italia. Felice Gallaccio non ha mai abitato la casa, perché dal momento in cui lasciò l'Italia, non vi tornò più. Morì, ancora giovane, in Svezia nel 1942. La casa venne saccheggiata anche dai soldati tedeschi e distrutta dalle truppe americane che avevano bisogno di allargare la strada per far passare i loro mezzi cingolati. Alla fine della guerra la casa fu fatta ricostruire per interessamento di Gino Caira che utilizzò i danni di guerra. La ricostruzione fu affidata a Giovanbattista Rongione, mastro muratore di grande esperienza e marito di Adelina Rodi, nipote di Beatrice. La casa venne terminata nel 1947; fu rispettata la struttura originaria e vennero conservate nella grande cucina la cisterna, il forno a legna, il camino e le fornacelle, tipiche delle cucine dei decenni precedenti.La cornice di pietra calcarea, tipica della zona, che contorna il portone, è opera di Giovanbattista Rongione che vi ha inciso , nello scudo centrale, le iniziali FG (Felice Gallaccio) 1947, anno della ricostruzione. Durante la ricostruzione abitarono lì G. Rongione, con la moglie Adelina e le figlie Liberata e Lidia, in attesa di ricostruire la loro casa..Per un certo periodo una stanza a pianterreno venne adibita a Ufficio Postale , poi spostato nell'attigua casa della famiglia Di Meo. La vecchia casa di Felice Gallaccio, in via Acquafondata alla Macerella,,una delle pochissime non distrutte durante la guerra, è stata recuperata negli anni '80 del '900 con un restauro conservativo.

  • #4

    Adriano Pirollo (martedì, 16 febbraio 2021 19:17)

    Grazie per tutte queste informazioni che si aggiungono al contenuto del nostro sito, che potremmo arricchire di tantissime cose, inclusi racconti e testimonianze. Casalcassinese ed Acquafondata sono la nostra storia e vivono nel nostro cuore...

 

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